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La torre oggi
Posta alla sommità dell'arce del paese, la torre dell'orologio si presenta con una massiccia base tronco-piramidale a pianta quadrangolare priva di aperture.
La base ha i lati di m.IO e un'altezza di m. 7 circa.
Il corpo della torre che si innalza per circa m. 15 è di forma ottagonale, con il lato interno di m.3,10 e spessore dei muri di m. 1,30.
I quattro lati dell' ottagono che fronteggiano gli spigoli della base tronco-piramidale sono raccordati ad essa da quattro piccole piramidi triangolari che conferiscono maggiore solidità e bellezza alla torre stessa.
Alla sommità dell' ottagono si nota una corona di 32 mensole (3 mensole per ogni lato e una per ogni spigolo) di pietra infisse nella muratura che servono di appoggio ad altrettanti archetti in mattoni di cotto su cui poggia un parapetto rifinito in peperino grigio.
Le mensole sono originali, gli archetti e il parapetto sono stati ricostruiti nei recenti lavori di restauro.
Sul piano di copertura si innalza un torrino ottagonale di m. 2,50 circa di altezza e di m. 1,10 circa di lato, rifinito con dei coppi.
Sul torrino un supporto in ferro sostiene le due campane che completano l'orologio (per indicare con il suono le ore e i quarti d'ora).
Al di sopra delle campane la banderuola e il parafulmine.
Nei lati dell' ottagono posti ad est e ad ovest sono collocati i due quadranti dell' orologio.
Si accede alla torre mediante una scala in ferro e peperino che conduce alla porta d'ingresso posta nel lato sud.
Sulla parete, poco più a sinistra e più in alto della porta, un bassorilievo in marmo reca l'insegna araldica della famiglia Farnese in cui sono
rappresentati l'unicorno e i gigli seminati.
Ancora più in alto si nota una pietra di diverso colore attorniata da una cornice liscia che racchiude una croce gemmata.
Varcata la porta ci si trova in un ambiente quadrangolare di dimensioni di circa m. 4,50 x 5,00. Il
piano di calpestìo è posto alla sommità del basamento troncopiramidale e costituisce il limite superiore di un primo tratto della torre sicuramente interrato.
Tramite una scaletta in pietra, ricavata all'interno delle mura del lato est, si accede al piano superiore.
Qui l'ambiente ricalca la struttura ottagonale esterna.
Mediante scalette di ferro e legno è possibile accedere ai livelli superiori. Sulle pareti, in modo irregolare, si alternano poche aperture: oculi e
finestrine di ridotte dimensioni.
La tessitura delle travi del solaio è ortogonale rispetto al piano precedente.
Nell'ultimo livello è posto il meccanismo dell' orologio.
Prima dei recenti restauri, i tre precedenti solai in legno presentavano, al centro, un vuoto allineato sulla medesima verticale avente lo scopo di permettere il passaggio delle funi dei contrappesi che azionavano il vecchio meccanismo dell' orologio, sostituito poi con uno elettrico.
La copertura dell'ultimo livello è costituita da una volta a crociera con archi a sesto acuto con costoloni in pietra.
La volta a crociera sostiene tutto il peso del sovrastante torrino e dell' armatura che sostiene le campane.
Nel punto in cui termina la scala che immette nell'ultimo livello, alla base del costolone diagonale della crociera notare che, in una pietra è inciso il numero 1253.
Non ci azzardiamo a formulare l'ipotesi che possa rappresentare una data anche se ci sorgono naturali alcune considerazioni: la crociera ad
archi a sesto acuto fa pensare al periodo gotico che ebbe in questo tipo di volta il suo elemento caratteristico.
Il gotico, sorto in Francia verso la metà del XII secolo si diffuse in tutta Europa, ad eccezione delle regioni bizantine, fino al XVI sec.
In Italia, la diffusione del gotico si interruppe al principio del sec XV per il diffondersi dell' arte Rinascimentale.
Corrado Ricci nel suo volume "S. Cristina e il Lago di Bolsena" (Milano: Treves, 1928) afferma che "Non è quella la forma di una torre dugentesca ... ", ma l'ottagono ritorna, come modulo costruttivo, in varie architetture gotiche in Italia e all'estero.
Un esempio per tutti è quello di Castel del Monte presso Andria (puglia) la cui complessa e articolata costruzione è tutta basata sulla forma ottagonale.
Mediante un'altra rampa di scale si raggiunge il piano di copertura realizzato con pianelle di cotto. Il panorama che si scopre dalla terrazza si commenta da sé.
A nord il lago con le isole Martana a destra e Bisentina a sinistra, a sud la strada tuscanese, a ovest il promontorio di Capodimonte, a est il Cimino, la Palanzana, e intorno i colli Volsini.
A partire dal colle di Montefiascone a est e procedendo in senso antiorario, incontriamo gli abitati di Bolsena, S.
Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Gradoli, Valentano e più lontano il monte Amiata, Santa Fiora, il Cetona, Viterbo .....
Sul torrino sono collocate le due campane dell'orologio.
Su quella più grande che ha sostituito quella più antica, rovinata da un fulmine, si nota la scritta "Amministrazione Comunale di Marta - A. D. 1991".
Sul lato che guarda il lago (nord) è raffigurata "L'Ultima Cena" di Leonardo da Vinci, a sud la Madonna e il Bambino abbracciati, a est la Madonna che stringe tra le braccia il Bambino addormentato, a ovest l'evangelista Marco con la penna, il libro e il leone con la zampa protesa in avanti.
La campana più piccola è, invece, decorata con motivi ed elementi vegetali.





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